Le newsletter con Gmail, nuova funzionalità (e delusione annessa)
Ora è possibile creare newsletter usando Gmail, ma è veramente la strada ideale?
Google ha rilasciato nuove funzionalità per gli account Google Workspace che ora possono gestire l'invio di newsletter. Si tratta di una versione notevolmente semplificata e gratuita di quello che fanno piattaforme più professionali, ma alla portata di tutti, nel bene e nel male.
Diciamolo subito, non è affatto la stessa cosa rispetto a piattaforme specifiche che fanno solo questo e Gmail non potrà mai sostituire specifiche piattaforme. Si tratta di una funzionalità estremamente basic che da una parte è ridicola, dall'altra una lama a doppio taglio nelle mani di chi prima si tirava fuori dall'invio delle newsletter, sapendo di non capirne, e che probabilmente ora si lancerà nella sperimentazione di questo strumento con tutte le conseguenze del caso.
Gmail per le newsletter
Sostanzialmente Google ha introdotto in Gmail il concetto dei template delle email consentendo di caricare il logo, definire i colori aziendali, indicare l'indirizzo e la ragione sociale nel footer e così va a generare dei modelli richiamabili poi in maniera molto rapida.
Per le liste di distribuzione Google ha già l'app "Contact" che da tempo consentiva di creare gruppi. Ecco, la combinazione dei template da una parte, il sistema di posta dall'altra, le liste di distribuzione dall'altra ha portato google verso questa nuova avventura probabilmente pensata per gli utenti inesperti e senza alcuna pretesa di far marketing seriamente.
Un palmo sotto le aspettative
Sono però molti gli strumenti che mancano per parlare di newsletter e il principale timore è che uno strumento di questo tipo nelle mani di molti senza dati di ritorno diventi ulteriore fonte di problemi e intasamento delle caselle di posta con comunicazioni inutili.
Troppe poche funzionalità
Sono molte funzionalità di cui si percepisce la mancanza sin dai primi cinque secondi di utilizzo, a partire dai dati e la reportistica relativa all'invio che tipicamente le piattaforme specialistiche forniscono dando la possibilità di migliorare forma e contenuti negli invii successivi. Del tutto assenti funzionalità di A/B test dei contenuti, ma anche di personalizzazione della mail (il banale "ciao Nome" non è fattibile) oltre al template preimpostato che il sistema genera una volta impostati i colori aziendali.
Inadeguato per le aziende
Se parliamo di un prodotto per le aziende e le organizzazioni, beh, l'aspettativa è ampiamente delusa perchè sembra invece un prodotto pensato per l'utente consumer che ha ben poche aspettative a riguardo.
Alternative per gestire newsletter
Restano quindi in testa alla classifica piattaforme specifiche come Mailup, per altro italiana e con un supporto clienti molto affidabile, ma dai prezzi esorbitanti, e la più famosa e globale Mailchimp, dai prezzi più contenuti ma con il compromesso di dover lavorare in una piattaforma del tutto in inglese che talvolta non è così immediata e intuitiva come si vorrebbe.
Come fare newsletter nelle piccole e medie imprese?
Se stai ragionando su quale strumento implementare nella tua azienda e ritieni di aver bisogno di supporto, prenota un appuntamento e valutiamo assieme cosa è meglio nel tuo caso.
Nell'attesa incrociamo le dita sperando che questa funzionalità non diventi il gioco del giorno nelle mani di provetti addetti al marketing che si lanciano nella creazione di mille newsletter improbabili e inutili vanificando il lavoro di chi, parallelamente, produce contenuti utili e specifici per gli utenti che si iscrivano anche grazie ad un'attenta profilazione preventiva volta a ridurre il numero di comunicazioni inutili.
Articolo di Marco Galassi