Il 6 ottobre 2020 Google ha annunciato che G Suite, il pacchetto di applicazioni per la produttività aziendale marchiato Google, cambia nome e veste per trasformarsi in Google Workspace. L'idea è di creare uno spazio di lavoro unico in cui trovare tutto il necessario senza più dover aprire una scheda per ciascuna app.
L'obiettivo di Google è chiaro a tutti, creare uno spazio di lavoro ancora più integrato in cui le applicazioni interagiscono tra loro senza nemmeno doverle distinguere perchè usandone una, si accede alle funzioni dell'altra e viceversa.
Un livello di integrazione molto più profondo rispetto alla "suite" da cui prendeva il nome G Suite che ora cambia nome in Google Workspace
Il tutto sempre fruibile in totale mobilità ovunque ci si trovi nel mondo, sia esso un ufficio, una casa o il parco giochi.
I più affezionati al prodotto sanno che questa operazione di rebranding si è già vista in passato.
G Suite è infatti nato come Google Apps, una versione di Gmail (inizialmente gratuita) per le aziende, con posta elettronica e poco altro che dopo un po' di anni si è evoluta (a pagamento) cambiando nome in G Suite con l'obiettivo di proporre non solo singoli prodotti, ma un pacchetto di "soluzioni a problemi aziendali".
Da qui il nome G Suite che includeva si la posta elettronica ma anche la gestione dei documenti di Drive, le agende personali e dei team di Calendar e naturalmente sale conferenze e meeting anche con appositi dispositivi da installare nelle stanze per una totale integrazione.
Ora G Suite diventa Google Workspace, una evoluzione tende verso lo scioglimento della suddivisione dei servizi in singole applicazioni per avere un punto di riferimento unico in cui trovare ciò che serve in quel momento al di la di come si chiama l'applicazione che lo fa. E da qui troviamo la possibilità di chiamare il team da dentro la chat o modificare i documenti dalla chat aziendale e molto altro che vediamo tra poco.
Come ogni operazione di rebranding si cambia il nome e i loghi per dare una nuova identità al prodotto portando con sé i valori e l'esperienza positiva che proviene dal passato.
Da qui a poco gli utenti G Suite vedranno infatti nuovi loghi (un po' sulla scia di Google One) più multicolor di prima e più uniformi tra loro (per buona pace delle persone visive che distinguevano le app dai colori).
Al Next OnAir di luglio Google aveva annunciato nuove soluzioni per lavorare più agevolmente da casa. Da li a poco si è vista la trasformazione di Gmail in un luogo unico che riunisce gli strumenti per comunicare e collaborare, in cui ritrovare chat, email, chiamate vocali e video ma anche app per scrivere documenti a più mani, monitorare gli impegni e le attività da portare a termine. Questo è oggi disponibile per tutti, dagli utenti G Suite agli utenti consumer.
I cambiamenti in vista toccheranno principalmente gli utenti aziendali che per primi riceveranno gli aggiornamenti in questione, ma è già annunciato che successivamente la modifica sarà portata anche agli utenti consumer per "aiutarli a fare cose come creare un gruppo di quartiere, gestire un budget familiare o pianificare una festa utilizzando Gmail, Chat, Meet, Docs, Task".
E' proprio questo l'elemento di novità che viene introdotto e che accomuna un po' tutte le modifiche annunciate. Evitare il passaggio da una scheda all'altra e rimanere nella scheda per fare cose che, fino ad oggi, erano peculiarità di un'altra app, ammodernamento che spesso si declinerà con il picture in picture.
Curiosa la riflessione di alcuni utenti che si chiedono se sia anche un modo per alleggerire la navigazione di Chrome durante l'uso degli strumenti aziendali evitando così una fuga verso il browser preinstallato concorrente.
Ora Google promette di:
Dagli annunci si evince che, in fondo, l'intento è lavorare per ampliare le funzionalità di Chat, l'app di messaggistica aziendale che se ben integrata può essere d'avvero potente e fungere da connettore tra le applicazioni della suite, magari con qualche evoluzione in direzione di un sistema di ticket manager e to do list meno basilare di quella attuale.
Non che sia una novità ma questo ulteriore livello di integrazione lancia un ulteriore guanto di sfida a Microsoft con i prodotti Office e Microsoft Teams.
A dirlo è il responsabile di Google Workspace, Javier Soltero, che con qualche allusione annuncia: "This is the end of the ‘office’ as we know it”".
L'idea è infatti la medesima, un posto unico in cui ritrovare tutto, dagli impegni ai to-do, dalle mail alla messaggistica, dalle call ai documenti.
I clienti di G Suite Basic, Business o Enterprise avranno il tempo e il supporto per passare a una delle nuove offerte. Una email all'amministratore, in arrivo entro venerdì 16 ottobre 2020 illustrerà l'impatto specifico sull'organizzazione e le indicazioni sui contatti per ulteriori informazioni.
Nei prossimi mesi porteremo Google Workspace anche ai nostri clienti dell'istruzione e del non profit. I clienti del settore Education possono continuare ad accedere ai nostri strumenti tramite G Suite for Education, inclusi Classroom, Compiti, Gmail, Calendar, Drive, Documenti, Fogli, Presentazioni e Meet. G Suite per il non profit continuerà a essere disponibile per le organizzazioni idonee tramite il programma Google per il non profit.
G Suite Essentials ora si chiamerà Google Workspace Essentials. Al momento non sono presenti ulteriori modifiche a Essentials.
Le app non scompariranno
Le app per la produttività che conosci e ami in G Suite non scompariranno: Gmail, Calendar, Drive, Documenti, Fogli, Presentazioni, Meet, Chat e tutte le altre continueranno a essere la base dell'esperienza di Google Workspace. In futuro, continueremo a sviluppare i nostri prodotti per essere più flessibili, più utili e più semplici.
Articolo di Marco Galassi fonte Google
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